CADE IL MITO DEL NUOTO PER LA SCOLIOSI: ERA ORA
Il nuoto non cura la scoliosi, l’aggrava
La scoliosi, una curvatura anormale della colonna vertebrale, riguarda circa il 3% delle persone. I casi di scoliosi lieve non hanno ripercussioni sulle normali attività quotidiane, ma nei casi gravi può essere un problema doloroso e limitante.
Le curve fisiologiche della colonna vertebrale aiutano la parte superiore del corpo a mantenere l’equilibrio e il corretto allineamento. Deviazioni anomale della colonna vertebrale in senso laterale sono definite “scoliosi”.
Le cause della scoliosi sono molteplici e tra queste si riscontrano le malformazioni congenite della colonna vertebrale (presenti dalla nascita, sia ereditarie, sia causate da fattori ambientali), le malattie genetiche, i problemi neuromuscolari e la disparità di lunghezza degli arti. Altre cause di scoliosi possono essere la paralisi cerebrale, la spina bifida, la distrofia muscolare, l’atrofia muscolare spinale e i tumori. Tuttavia, le cause di oltre l’80% dei casi di scoliosi non sono note.
I sintomi della scoliosi variano da individuo a individuo. Tuttavia, di seguito sono elencati i sintomi e i segni più comuni:
- spalle ad altezza differente (una scapola più prominente dell’altra)
- testa in posizione non direttamente centrale rispetto al bacino
- anca sollevata e prominente
- coste ad altezze differenti
- fianchi irregolari
- variazioni nel colore e nella consistenza della cute che ricopre la colonna vertebrale
- inclinazione di tutto il corpo verso un lato
- prominenza delle coste quando ci si china
Ci sono purtroppo convinzioni difficili da eradicare, difatti il nuoto (erroneamente) è considerato come panacea universale.
L’istituto scientifico italiano sulla colonna vertebrale Isico ha presentato uno studio all’International Society for the Study of the Lumbar Spine tenutosi dal 13 al 17 maggio a Chicago con come oggetto il nuoto e la scoliosi.
La ricerca smentisce la tesi che il nuoto sia una cura per la scoliosi, anzi porta alla luce dati che dimostrano come la pratica di questo sport possa anche peggiorare le curve della schiena o addirittura indurre il mal di schiena.
Lo studio ha messo a confronto 112 nuotatori agonisti che si allenano 4-5 volte alla settimana con 217 studenti di età simile non praticanti sport o al massimo a livello amatoriale: sono stai misurate e controllate tutte le curve della colonna vertebrale (gibbi compresi) e la presenza di dolore e mal di schiena attraverso un questionario
Quello che è emerso dai dati raccolti durante la ricerca è che il nuoto non cura la scoliosi e che in diversi casi può accentuarla o addirittura provocare il mal di schiena!
Il nuoto quindi non è più da considerarsi come una terapia per la scoliosi: negli agonisti, ma anche negli appassionati del nuoto, si sono riscontrate diverse asimmetrie a livello del tronco con una generale accentuazione della curva cifotica.
Questi atteggiamenti posturali hanno portato i soggetti a soffrire di dorsi curvi e mal di schiena, specialmente nelle nuotatrici rispetto ai compagni maschi.
Il nuoto porta la schiena verso un generale collasso della sua muscolatura essendo un sport praticato in scarico, con la forza di gravità attenuata dall’acqua.
Considerate poi che si viene a creare un grande dislivello di forza tra i muscoli erettori della colonna e quelli degli arti: i secondi infatti vengono allenati molto di più rispetto ai primi proprio per le dinamiche attive coinvolte nel nuoto.
Per queste proprietà intrinseche del nuoto non è possibile salvare nessuno stile, considerando che anche gli stili rana e il delfino possono favorire problemi di spondilolistesi e lombalgia.
Lo sport perfetto non esiste e la scelta di questo rispetto a quello deve essere presa in base alle esigenze del bambino, ragazzo o adulto che sia: teniamo sempre presente che ciò che lega lo sport al mal di schiena è la qualità del movimento e il rapporto tra quantità e intensità dell’allenamento stesso.
L’assenza di movimento è dannosa per la nostra schiena, ma anche l’eccesso di sport e la sua pratica non corretta e adattata alla persona può essere causa di problemi posturali. E' molto utile eseguire delle attività di compenso posturale specifiche per quello sport, che possano evitare problemi e complicanze per la schiena, aiutando il corpo a raggiungere e mantenere il giusto equilibrio che è la base della salute di ogni atleta agonista e non.
Dott. Ft. Fratò Andrea
Articolo tratto dal sito: www.nursetimes.org