Dolore al Tendine di Achille: cause e rimedi!
La tendinopatia achillea è la problematica tendinea più frequente dell’arto inferiore. Quando parliamo di problema al tendine, gli ultimi studi scientifici hanno abbandonato la terminologia di “tendinite” poiché sempre più approfondimenti clinici hanno definito che il quadro patologico sia da riferire ad una situazione di degenerazione o sofferenza del tessuto tendineo, solo raramente ci troviamo di fronte ad uno vero e proprio quadro infiammatorio (tenosinovite e/o borsite retrocalcaneare) che ovviamente necessitano di una mirata terapia antinfiammatoria (ma d'altronde in questo caso non si parla di tendine di per se, ma della guaina o di una struttura ad esso associato). La tendinopatia achillea è una sofferenza che si riscontra frequentemente nello sportivo anche se lo si può valutare anche in persone poco attive. L’eziologia classica riscontrata è un eccesso di overuse (sovraccarico) dovuta a un maggiore utilizzo a dispetto della normale capacità di carico del tendine. Anche l’utilizzo di calzature non idonee, attività motoria in superfici troppo rigide o variazioni repentine del tipo di superficie sportiva oltre che l’aumento di peso corporeo sono cause o concause dello sviluppo di questa fastidiosa affezione; anche anomalie ossee come quella del calcagno posteriore (sindrome di hauglund) è altresì una causa, in questo caso strutturale, l’insorgenza della patologia tendinea achillea, specialmente della sua zona inserzionale che impone al clinico un’analisi approfondita che può aprire verso un trattamento specifico conservativo fino ad arrivare all’intervento chirurgico.
Vogliamo però indagare se ci sono delle predisposizioni biomeccaniche funzionali dell’arto inferiore che possono influire positivamente all’insorgenza della tendinopatia achillea. Lo studio (1) indaga la distribuzione della capillarizzazione (quindi della circolazione) nel tendine negli individui con overpronazione (whipping action) del piede durante le posizioni di carico e non carico: la ricerca è stata effettuata su un gruppo di 15 partecipanti con overpronazione e 15 partecipanti con appoggio del piede normale: i risultati hanno riscontrato che l’atteggiamento del piede in overpronazione può influenzare negativamente il flusso sanguigno all’interno del tendine, soprattutto nella sua porzione media-tendinea, aumentando così la possibilità di danno tendineo. Il razionale scientifico sta nel fatto che una diminuzione del flusso sanguigno nel tendine nell’attività prolungata porterà ad una sofferenza “ischemica” delle cellule tendinee, causandone la loro degenerazione. Diviene determinante quindi anche l’analisi di questo aspetto nella gestione del dolore poiché potrebbe essere la spiegazione di molti trattamenti risultati inadeguati.
Di fronte a questi scenari eziopatologici, la terapia e ed il trattamento devono far fronte ai vari aspetti in gioco e un attenta analisi clinica del paziente può indirizzare il sanitario verso le cure che porteranno i risultati migliori: l’aspetto quindi valutativo diviene fondamentale anche se un approccio sempre multimodale risulta, secondo gli studi, essere comunque fondamentale. Approccio che deve poter includere terapia fisica, terapia manuale ed esercizi terapeutici specifici oltre che l’utilizzo, laddove sia richiesto, di adeguati ausili ortopedici (plantari etc). Pertanto il consiglio quando ci si trova a dover fronteggiare questo quadro doloroso è rivolgersi ad un fisioterapista esperto e specializzato che attraverso la propria analisi clinica riesca a discriminare i fattori di rischio coinvolti, le possibili cause associate lo specifico caso e dettagliare le migliori strategie terapeutiche sempre specifiche al singolare e personale quadro clinico.
Ft. Fratò Andrea, cMT, cSMT
(1) Scand J Med Sci Sports. 2016 Sep 27. doi: 10.1111/sms.12722. [Epub ahead of print] The effect of foot overpronation on Achilles tendon blood supply in healthy male subjects. Karzis K1, Kalogeris M2, Mandalidis D3, Geladas N4, Karteroliotis K4, Athanasopoulos S4.