Le Lesioni Meniscali
I menischi sono due fibrocartilagini che si trovano all’interno del ginocchio ad ammortizzare le forze che si realizzano tra il femore e la tibia stabilizzando allo stesso tempo l’articolazione e rendendo congruenti le superfici articolari. Per lesione meniscale si intende in genere l’interruzione della continuità del menisco di natura traumatica, ma nella definizione rientrano anche alterazioni di tipo degenerativo (da usura) o legate ad alterazioni metaboliche (calcinosi)”.
Come mai le lesioni meniscali sono così frequenti nello sport?
Gli sport di contatto o che implicano bruschi movimenti di torsione del ginocchio, come il calcio, il basket, il rugby, generano delle forze interne al ginocchio che, se superano la resistenza delle strutture articolari ne provocano la rottura. I movimenti cosiddetti di flesso-valgo-rotazione esterna o flesso-varo-rotazione interna, particolarmente frequenti nel calcio, sono alla base dei traumi distorsivi del ginocchio e delle conseguenti lesioni articolari, legamentose, meniscali e cartilaginee.
Come vengono classificate?
Restando nell’ambito delle lesioni traumatiche, che sono quelle che prevalentemente ci interessano in campo sportivo, queste si classificano anatomicamente in base alla loro morfologia e alla loro sede, ma è importante anche valutare il tempo intercorso dal trauma e la presenza di lesioni associate. Morfologicamente si distinguono lesioni radiali, longitudinali, orizzontali, a flap, a manico di secchia, complesse. In base alla sede si distinguono in senso trasversale lesioni in zona rossa (all’inserzione sulla capsula articolare, dove il menisco gode di una vascolarizzazione che in casi particolari permette la riparazione), in zona rosso-bianca (nella parte centrale di confine), e in zona bianca (nella parte priva di vascolarizzazione). Si distinguono inoltre sempre in base alla sede in senso longitudinale, in lesioni del corno anteriore, del corpo e del corno posteriore. Negli ultimi anni sempre più attenzione è data alle cosiddette lesioni delle radici (anteriore e posteriore), ovvero le porzioni di inserzione delle fibrocartilagini sulla tibia, fondamentali nella stabilità e nell’ancoraggio dei menischi.
Come si manifestano i sintomi?
"I sintomi della fase acuta sono spesso comuni a tutte le distorsioni: dolore, limitazione funzionale, rigidità antalgica, associata o meno a versamento intrarticolare. Questo è in genere precoce si vi sono lesioni legamentose associate, mentre in caso di sola lesione meniscale è più tardivo. Superato il trauma acuto, quello che resta in caso di sola lesione meniscale è un dolore a fitta, in sede interna o esterna in base al menisco interessato, a livello dell’emirima articolare, cioè tra il femore e la tibia, dove i menischi sono localizzati".
Quali esami vengono disposti?
Nel caso in cui ci sia il sospetto clinico di una lesione meniscale l’esame fondamentale per confermare la diagnosi e valutare la tipologia di lesione è una normale risonanza magnetica. In casi particolari, come quando si ha il sospetto del fallimento di una sutura meniscale, può rendersi necessaria una risonanza magnetica con contrasto.
Come si cura una lesione meniscale?
Fermo restando che parliamo di lesioni traumatiche, il trattamento può andare dal trattamento conservativo, alla meniscectomia selettiva, alla sutura meniscale. Il trattamento conservativo è riservato alle lesioni parziali che si definiscono incomplete, nel caso in cui si trovino in zona rossa, cioè vascolarizzata, in quanto per la loro sede e per la loro minima estensione hanno potenzialità riparative a prescindere dal trattamento chirurgico: in genere sono lesioni longitudinali del versante femorale del corno posteriore del menisco esterno che si osservano in concomitanza di una rottura del legamento crociato anteriore. La meniscectomia selettiva, invece, è riservata alle lesioni in zona bianca, che in quanto priva di vascolarizzazione non garantisce la cicatrizzazione di un’eventuale sutura. Sono in genere lesioni radiali, a flap o longitudinali centrali del menisco mediale o laterale. Si rimuove il frammento meniscale interessato anche in caso di lesioni a manico di secchia non recenti, doppie, o in pazienti non più giovanissimi. La ripresa dell’attività dopo una meniscectomia selettiva è piuttosto veloce, circa 4-6 settimane in base alla sede e all’entità della lesione. In casi selezionati si può eseguire la sutura del menisco, che permette il salvataggio della fibrocartilagine e la protezione a lungo termine della cartilagine articolare con prognosi di circa 6-8 settimane.
In cosa consiste la Riabilitazione?
La riabilitazione è costituita da 3 fasi principali: una prima fase immediata all'intervento chirurgico che mira alla gestione della sintomatologia dolorosa e dell'edema post-chirurgico attraverso l'utilizzo di Terapia Fisica e Tecniche Manuali specifiche, una seconda fase di Chinesiterapia che mira al recupero della completa articolarità del ginocchio ed al recupero della forza muscolare della gamba interessata, una terza ed ultima fase che interessa prettamente il paziente sportivo dove si ri-allena l'alteta al recupero completo del gesto sportivo specifico oltre al completamento del rinforzo muscolare che gli permetta una sicura ed efficiente gestione delle forze a cui è sottoposto il ginocchio durante l'attività fisica e sportiva.
Ft. Fratò Andrea
Certificate in Manual Therapy