Riabilitazione Post-Parto
La riabilitazione post-partum (periodo successivo al parto) è di tipo perineale e addominale. Quest'ultima, in particolare, consente di tornare ad avere una pancia scolpita e piatta. Qual è il momento giusto per farla? Con chi? Come si svolgono le sedute?
La riabilitazione addominale post-parto segue la riabilitazione perineale e viene praticata da un fisioterapista. Scopo della riabilitazione addominale è tonificare i muscoli addominali messi a dura prova durante la gravidanza.
Perché la riabilitazione post-parto?
Dopo il parto, i muscoli addominali risultano affaticati e rilassati. "Durante la gravidanza, a causa dell'aumento del peso della pancia, i muscoli addominali si allungano, si distendono e si indeboliscono". Il fatto di perdere i muscoli addominali provoca dolori alla schiena e a livello lombare, con conseguente cambiamento della morfologia del ventre, che assume quindi un aspetto flaccido e non più piatto. Da qui l'importanza di ritonificare la fascia addominale con la riabilitazione. "Durante la riabilitazione addominale è anche possibile intervenire sulle cicatrici e sui dolori cicatriziali prodotti da un parto cesareo".
Durante la visita di controllo successiva al parto, è il medico curante o il ginecologo a prescrivere le sedute di fisioterapia, qualora ritenga opportuno procedere a una riabilitazione addominale. Nella maggior parte dei casi, la prescrizione medica è di 10 sedute, anche se si può arrivare a un massimo di 20. La riabilitazione addominale avviene necessariamente dopo la riabilitazione perineale, se quest'ultima è ritenuta necessaria. Infatti, la riabilitazione addominale può avere conseguenze negative su un perineo non stabilizzato (perdite urinarie, discesa di organi). In genere, è possibile iniziare la riabilitazione addominale dopo 6 - 8 settimane dal parto, se non è necessaria una riabilitazione del pavimento pelvico (o perineale).
Riabilitazione addominale post-parto: come avviene nella pratica
Per tonificare i muscoli della fascia addominale, non c'è niente di meglio degli addominali. Ma attenzione: non si inizia dagli addominali "classici", ad esempio piccole sforbiciate con le gambe in posizione supina. "Questo tipo di addominali aumenta la pressione intra-addominale, affaticando i muscoli del perineo", spiega Jean-Marc Stanislas. Per sollecitare i muscoli profondi degli addominali, in particolare il muscolo trasverso, che permette di fasciare il ventre, il fisioterapista fa praticare alla neo-mamma degli addominali chiamati ipopressivi che mirano a ridurre la pressione all'interno dell'addome inducendo una contrazione riflessa del perineo durante la contrazione degli addominali. Nello specifico, si tratta di esercizi di respirazione, in prevalenza espiratori (ad esempio, la contrazione del muscolo trasverso quando si fa rientrare la pancia durante un'espirazione profonda, la contrazione statica degli addominali in apnea respiratoria, e così via). "L'intensità e la durata degli esercizi aumentano con le sedute". Poco alla volta si introducono esercizi addominali classici. "Durante la riabilitazione addominale si fanno anche fare degli stiramenti e vengono praticati massaggi per alleviare i dolori alla schiena; all'occorrenza, si può anche intervenire sull'aspetto e sulla morbidezza di una cicatrice a seguito di un cesareo, prevenendone le aderenze".